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Comunicazione assertiva: aspetti e caratteristiche del comunicare efficacemente e come fare una critica in modo costruttivo

Comunicazione assertiva efficace e critiche costruttive

Come comunicare in modo efficace? In questo articolo ci occuperemo di comunicazione assertiva e, in particolare, di come imparare a fare una critica in modo costruttivo.

Comunicazione assertiva

Che cos’è la comunicazione assertiva? È un’abilità e in quanto tale può essere sviluppata da chiunque. La comunicazione assertiva viene definita:

“[…] un comportamento assertivo che promuove l’uguaglianza nei rapporti umani, mettendoci in grado di agire nel nostro migliore interesse, di difenderci senza ansia, di esprimere con facilità e onestà le nostre sensazioni, di esercitare i nostri diritti senza negare quelli degli altri.”

Emmons & Alberti (2003)

Una comunicazione assertiva si differenzia da qualsiasi altro tipo di comunicazione per i seguenti aspetti:

  • Stile basato sul rispetto di se stessi e dell’interlocutore;
  • Una comunicazione chiara e semplice;
  • Sicurezza e autostima che si trasmettono dal modo di comunicare;
  • Ascoltare;
  • Saper fare una critica in modo efficace e costruttivo;
  • Saper dire di no senza sentirsi in colpa;
  • Riconoscere e ammettere quando si fa un errore.

Come comunicare in modo efficace

La comunicazione non è trasmessa geneticamente, essa viene appresa socialmente attraverso processi di condizionamento, modellamento e apprendimento per imitazione” (Bonenti e Meneghelli, 1997). Tali processi avvengono attraverso dinamiche relazionali, pertanto le relazioni con le persone più significative della nostra vita (genitori, nonni, insegnanti, amici, gruppi, ecc.) diventano il luogo privilegiato di apprendimento delle abilità di comunicazione. Le relazioni che instauriamo nella nostra vita rappresentano dunque la palestra in cui sviluppare le nostre abilità comunicative: possiamo poi migliorarle nel corso del tempo e imparare a comunicare più efficacemente.

Come afferma il primo assioma della comunicazione (definito da Paul Watzlawick, Scuola di Palo Alto), “non si può non comunicare” in quanto ogni comportamento è una comunicazione. Ciò significa che ogni nostro gesto, insieme alla mimica facciale, alla postura, all’uso della voce, ecc. (comunicazione non verbale), esprime un nostro pensiero e un modo di essere che può essere o meno in contraddizione con le parole che diciamo (comunicazione verbale). Questi atti hanno tutti un determinato valore comunicativo, spesso inconsapevole nonostante siano quelli che veicolano la maggior parte del nostro messaggio.

Coordinare comunicazione verbale e non verbale

La comunicazione (verbale e non verbale) dirige ogni nostra interazione. Basta immaginare come ci sentiamo quando qualcuno ci accoglie con un sorriso rispetto a quando si viene aggrediti verbalmente o si riceve una critica aspra. Per comunicare in modo efficace i due canali di comunicazione devono essere congruenti e non contraddirsi a vicenda. Ma andiamo per ordine.

Prima di tutto bisogna ascoltare

Questa è la prima regola fondamentale per una buona comunicazione. Pertanto, per comunicare in un modo che gli altri ti capiscano, devi prima imparare ad ascoltare.

L’ascolto attivo implica fare domande, per poi cercare di capire le risposte del tuo interlocutore e resistere all’impulso di giudicare. Quando acquisisci l’abilità di ascoltare gli altri sei in completo contatto con la loro realtà e con il loro vero essere.

Mostra empatia

Accanto all’ascolto troviamo l’empatia: quando gli altri ti raccontano la loro storia e i loro pensieri e sentimenti, cerca di capire il loro stato mentale e guarda il mondo dalla loro prospettiva. In parole povere calati nei loro panni. Questo ti aiuterà a comprendere meglio gli stati d’animo degli altri e il loro modo di vedere le cose.

Cura il linguaggio del corpo

Quando sarai in grado di padroneggiare la comunicazione non verbale, potrai gestire situazioni difficili e comunicare in modo efficace il tuo messaggio. Ad esempio, potrai esprimere più efficacemente un concetto comunicato verbalmente se accompagnato da gesti, mimica facciale e tono della voce consoni alla situazione (e non contraddittori con il messaggio stesso).

Inoltre, saper interpretare il linguaggio del corpo e le espressioni facciali delle persone che ti stanno di fronte migliora il tuo ascolto e di conseguenza la comunicazione.

Aspetto non meno importante per una comunicazione assertiva riguarda l’essere sinceri scegliendo le parole accuratamente: meglio usare un linguaggio chiaro e semplice affinché l’altro comprenda bene quello che vogliamo dire. Inoltre, è bene fare attenzione anche al contesto in cui avviene la comunicazione perché alcune parole potrebbero risultare inadatte. Nell’interazione con gli altri bisogna anche ricordare di concentrarsi su aspetti positivi del nostro interlocutore e non solo su ciò che non va nella relazione. A questo livello è molto utile parlare in prima persona: facilita la comprensione poiché si fonda sulla comunicazione sincera e diretta di un proprio stato d’animo, e apre alla condivisione incoraggiando anche l’altro ad aprirsi.

Una comunicazione efficace si basa su semplici e chiari scopi che possono essere risassunti nei quattro punti seguenti:

  1. Trasmettere un messaggio chiaro, comprensibile e coerente;
  2. Migliorare la comprensione del messaggio stesso;
  3. Assicurarsi che l’altro abbia capito;
  4. Agevolare il processo di inter-relazione.

Come fare critiche costruttive: i consigli dello psicologo

Come fare critiche costruttive? Tale azione, se compiuta adeguatemene, rientra in una comunicazione assertiva efficace e utile. Tuttavia, se non si rispettano alcune regole si rischia di peggiorare il proprio comportamento critico e innescare o esacerbare un conflitto.

La critica è un discorso delicato che va affrontato in modo diretto in un contesto adatto e in un momento tranquillo. Una critica può essere comunicata e accettata meglio se si scelgono le parole in modo accurato. È preferibile evitare di spaziare in altri argomenti non consoni o usare termini assoluti (ad esempio “sei sempre cosi”, “non cambierai mai”): si peggiorerebbe l’interazione trasmettendo un messaggio e giudizio negativi, e aumentando nell’altro la sensazione di essere minacciato. Importante è evitare di offrire soluzioni, ma essere disponibili all’aiuto.

Ogni critica, per essere costruttiva, dovrebbe essere preparata accuratamente per favorire una migliore comprensione del messaggio.

Conclusioni

Ecco alcuni utili suggerimenti:

  • Rivolgersi alla persona interessata in modo diretto;
  • Evitare di fare riferimento alla persona per come è, ma riferirsi esclusivamente al suo comportamento in un dato momento;
  • Evitare qualsiasi tipo di ironia;
  • Non usare espressioni assolutistiche (sempre, mai, ecc.);
  • Lodare uno dei valori dell’interlocutore;
  • Usare un linguaggio comprensibile e assertivo;
  • Presentare gli aspetti positivi dell’altro.

In sintesi per una buona comunicazione assertiva e per fare critiche costruttive che possano aiutare gli altri bisogna:

  1. Riconoscere ed esprimere le proprie emozioni in modo coerente e scegliendo con attenzione le parole da usare;
  2. Difendere i propri diritti;
  3. Manifestare i propri bisogni, desideri, preferenze e critiche in modo semplice e comprensibile.

Questo deve essere fatto in modo chiaro ed onesto, diretto, adeguato e nel rispetto dei diritti e non dei desideri altrui.

Photo by Priscilla Du Preez on Unsplash


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