Riconoscere l’anima gemella può essere un fatto immediato. Si avverte un’improvvisa sensazione di familiarità, di conoscere già questa persona appena incontrata, ben oltre i limiti cui arriva la mente consapevole. Di conoscerla così profondamente come di solito accade solo con i più intimi membri della famiglia. O anche di più. E di sapere già cosa dire, e come l’altro reagirà. Nasce quindi un senso di sicurezza, e una fiducia ben più grande di quella che si potrebbe pensare di raggiungere in un solo giorno, in una settimana, in un mese.
Riconoscere l’anima gemella può essere un processo sottile e lento. All’inizio, magari solo un albore di consapevolezza nel momento in cui il velo viene delicatamente sollevato. Non tutti sono pronti ad accogliere subito la rivelazione. C’è una progressione da rispettare, e può darsi che si renda necessaria, da parte di chi lo comprende per primo, una certa pazienza.
A farti capire cheti trovi di fronte a un tuo compagno d’anima può essere uno sguardo, un sogno, un ricordo, un sentimento. E tale risveglio può avvenire anche attraverso un tocco delle mani di lui, o il bacio delle labbra di lei, e la tua anima balza di nuovo alla vita.
Il tocco che desta può essere quello del tuo bambino, di un tuo genitore, di un fratello, o quello di un amico vero. Oppure può essere quello del tuo diletto, che arriva a te attraverso i secoli, per baciarti ancora una volta, e per ricordarti che siete sempre insieme, fino alla fine dei tempi.
Il destino delle anime gemelle è proprio quello d’incontrarsi, anche solo per un attimo. Basta quel secondo per farci capire che è la persona giusta per noi.
Esiste, però, il libero arbitrio che potrebbe portare a un risultato positivo o negativo della questione. Infatti, non è detto che queste persone decidano di stare insieme per sempre, magari gli impegni, la famiglia o le condizioni sociali che affrontano, portano le due anime a separarsi e a incontrarsi solo quando entrambe saranno pronte per progredire nella loro conoscenza.
Dal punto di vista spirituale, si pensa che queste due persone, in una vita passata si siano date appuntamento nella vita successiva o che siano state così tanto legate da riuscire a ricongiungersi nella vita attuale. In breve, non servirà cercare l’anima gemella perché sarà lei a trovare te (o tu a trovare lei) quando meno te lo aspetti, ma poi dovrete possedere entrambi la volontà di tenervi o, nel caso, rimandare tutto alla prossima vita.
La sincronicità in amore spiegata da Jung
Lo psichiatra svizzero Carl Gustav Jung ha studiato per molti anni questo genere di fenomeno, trovando una teoria decisamente sensata per spiegarlo.
Infatti, Jung ritiene che tutto accada per una ragione, il fatto di pensare fortemente a qualcuno e poi trovarselo dietro l’angolo è un fattore di sincronicità. Di solito questo accade perché due persone entrano in uno stato di alta ricettività che le porta a incontrarsi.
Probabilmente entrambe si trovano in una situazione stagnante che va avanti da diverso tempo o in un amore che porta più dolori che gioie e il nostro subconscio, quindi, come se fosse una sorta di chiaroveggenza, ci mette in contatto con questa persona per fare in modo che qualcosa nelle nostre vite cambi.
Anche in questa occasione però, l’incontro fortunato potrebbe durare per il solo tempo necessario alla presa di coscienza del cambiamento che dovremmo mettere in atto. In altre situazioni, invece, potrebbe essere la persona con la quale passeremo la nostra intera esistenza
La leggenda del filo rosso
La leggenda del filo rosso è una leggenda di origine cinese diffusa molto presto in Giappone. Essa narra che le anime gemelle sono unite da un lungo filo rosso legato al mignolo. Questo filo è molto lungo quindi è destinato a aggrovigliarsi questo rappresenterebbe le difficoltà che i due devono affrontare prima di mettersi insieme o per restare insieme, quindi secondo la leggenda ci si potrebbe mettere un po’ di tempo prima di trovare la propria anima gemella ma prima o poi riuscirai a ricongiuntiti con essa cioè con quella persona destinata a condividere la propria vita. Per la leggenda l’anima gemella può essere chiunque, non fa distinzione di età, di sesso, di ceto sociale.
La leggenda del filo rosso racconta del principe Wei che cercava follemente una moglie per farsi una famiglia ma non la trovava. Un giorno Wei parti per la città di Song dove gli dissero che c’era la figlia del governatore che sarebbe stato un buon partito come moglie allora i due si incontrarono si piacquero e decisero di vedersi una seconda volta sul tempio. Wei era così ansioso cosi decise di arrivare all’alba al luogo prefissato per l’appuntamento. Lui non trovo la ragazza ma trovo un vecchio saggio che gli rivelò che la ragazza con cui stava uscendo non era la sua anima gemella ma che lei aveva tre anni e la avrebbe incontrata solo quando lei avrebbe avuto diciasettenni. Wei sconvolto dalla notizia si fece mostrare il volto della ragazza e disse al vecchio saggio che non era possibile e che la leggenda del filo rosso era falsa, che lo avrebbe dimostrato uccidendo la bambina, così infatti fece ordino alle sue guardie di ucciderla anche se il vecchio saggio gli disse che qualsiasi cosa lui avesse fatto le due anime gemelle sono destinate a mettersi insieme. Dopo diversi anni il principe Wei ormai diventato imperatore incontro una ragazza se ne innamorò e questa ragazza divento sua moglie. La ragazza aveva diciassette anni portava sempre uno scialle che coprisse la testa. Wei incuriosito dal fatto chiese un giorno il perché dello scialle lei glielo spiego dicendo che da piccola avevano tentato di ucciderla lui si ricordo immediatamente dell’ordine mandato in gioventù anni prima e pianse e racconto tutta la storia alla moglie confermando la leggenda del filo rosso del vecchio saggio.
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